" Inferno", canto nove.
Come le rane innanzi a la nimica
biscia per l’acqua si dileguan tutte,
fin ch’a la terra ciascuna
s’abbica,
vid’io più di mille anime distrutte
fuggir così dinanzi ad un ch’al passo
passava Stige con le piante
asciutte.
.....«O cacciati del ciel, gente dispetta»,
cominciò elli in su l’orribil soglia
,
«ond’esta oltracotanza in voi s’alletta?
Perché recalcitrate a quella voglia
a cui non puote il fin mai esser mozzo,
e che più volte v’ha cresciuta doglia?
Che giova ne le fata dar di cozzo?
Cerbero vostro, se ben vi ricorda,
ne porta ancor pelato
il mento e ’l
gozzo».
......com’io fui dentro, l’occhio intorno invio;
e veggio ad ogne man grande campagna
piena di duolo e di tormento
rio.
......fanno i sepulcri tutt’il loco varo
,
così facevan quivi d’ogne parte
,
che ’l modo v’era più amaro;
Tutti li lor coperchi eran sospesi,
e fuor n’uscivan sì duri lamenti,
che ben parean di miseri e
d’offesi.
E io: «Maestro, quai son quelle genti
che, seppellite dentro da quell’arche,
si fan sentir coi sospiri
dolenti?».
Ed elli a me: «Qui son li eresiarche
con lor seguaci, d’ogne setta, e molto
più che non credi son le tombe
carche.
Simile qui con simile è sepolto,
e i monimenti son più e men caldi».
E poi ch’a la man destra si fu vòlto,
passammo tra i martiri e li alti
spaldi.
*********
ancora Dante! Ebbene, sì!
E' stato bello riscoprirlo e ritornare ai tempi della scuola.
Allora era noia, oggi è stato assaporarne l'intensità, la bellezza e l'attualità!
Un grazie a chi ha ideato e realizzato la kermesse!
bravi anche i lettori: Carlo, Riccardo, Alberto, Paolo, Gigi, Claudia, Edoardo, Silvia, Marta, Raffaele, Arveno e...tutti tutti gli altri 89!
...un "caldo" ciao a tutti!
g.