Le campane del sabato santo
da il Faust di Goethe -
Stanco della vita e disilluso, consapevole ormai che il perché delle cose resterà sempre a lui ignoto,
Faust pensa che forse la morte soltanto potrà aprirgli la porta del grande mistero, ma proprio mentre sta per bere un veleno, il suono delle campane che annunciano la Resurrezione lo distoglie dal proposito suicida.
CORO DEGLI ANGELI
Cristo è risorto!
Pace ai mortali,
cui gli esiziali
ereditari
Cristo è risorto!
Pace ai mortali,
cui gli esiziali
ereditari
insinuanti
peccati avvinsero!
peccati avvinsero!
FAUST: Voci del Cielo, a che, potenti e dolci, venite a visitarmi nella polvere? Risonate là dove sono cuori delicati! lo odo bene il messaggio, ma mi manca la fede; e il miracolo è il figlio prediletto della fede. lo non oso sollevarmi alle sfere donde risuona la buona novella; eppure, familiare con esso fin da fanciullo, questo suono mi richiama ancora alla vita.
Una volta il bacio dell' Amore celeste cadeva sopra di me nel silenzio grave
del Sabato; allora il concerto delle campane risonava così carico di promesse e la preghiera era un ardente piacere.
Un'ansia indicibile e dolce mi spingeva ad errare per boschi e per prati e fra un fiotto di lacrime cocenti sentivo nascere dentro di me un mondo.
Questo canto annunciava gli allegri giuochi giovanili, la Iibera gioia della festa pnmaverile; e ora il ricordo, riportandomi al sentire di quando ero fanciullo, mi trattiene dal grave passo estremo. Oh, risonate, risonate, dolci cantici celesti! Mi sgorgan le lacrime, la terra mi ha di nuovo!
Una volta il bacio dell' Amore celeste cadeva sopra di me nel silenzio grave
del Sabato; allora il concerto delle campane risonava così carico di promesse e la preghiera era un ardente piacere.
Un'ansia indicibile e dolce mi spingeva ad errare per boschi e per prati e fra un fiotto di lacrime cocenti sentivo nascere dentro di me un mondo.
Questo canto annunciava gli allegri giuochi giovanili, la Iibera gioia della festa pnmaverile; e ora il ricordo, riportandomi al sentire di quando ero fanciullo, mi trattiene dal grave passo estremo. Oh, risonate, risonate, dolci cantici celesti! Mi sgorgan le lacrime, la terra mi ha di nuovo!
saluti a tutti,
g.
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