Al di là dell'immagine poetica che essa può dare, vorrei che la poca neve di stasera, la prima di quest'ormai inoltrato inverno, coprisse tutte le brutture che, ogni momento, siamo costretti a subire.
Vorrei, di cuore, che in ogni casa ci fosse felictà; che ogni persona potesse sorridere e condividere la bellezza, unica, dell'esistenza.
Vorrei che si asciugassero le lacrime di chi è solo, debole, maltrattato o emarginato.
Mi piacerebbe che questo velo bianco, che ci viene dal cielo,
entrasse nei cuori di chi soffre, consolarli
e dargli forza e molta, molta speranza di un futuro migliore.
g.

Era lei, la neve
(Di E.Evtusenko)
E un mattino
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sè sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.
(Di E.Evtusenko)
E un mattino
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sè sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.
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