lunedì 5 marzo 2012

a MARIA...nel XIII° secolo.





Un ANONIMO SENESE narra la filiale devozione di un chierico alla B. Vergine. Quotidianamente usava salutarla con un ritmo incalzante di lodi, in cui appare chiara la dipendenza dalle antifone mariane della Liturgia:

 
Allegrati, genitrice di Dio,
 vergine senza macchia.
Allegrati, tue,
 la quale ricevesti allegrezza dall'angelo!
Allegrati, tue,
 la quale engenerasti la chiaritate de lo lume eternate!
Allegrati, madre;
 allegrati, santa genitrice di Dio!
Tu se' sola madre non maritata;
ogni fattura du criatura ti lauda,
o genitrice di luce, preghiamoti
che tu sia per noi pregatrice perpetua.
 Amen. 

 
 
(madonnina in legno -Val Gardena-)

Venuto a mancare in età giovanile, 
gli apparve la santa Vergine 
che lo confortò con le seguenti parole:




g. 

1 commento:

  1. Sto cercando informazioni sulla diffusione di questa antifona (è un volgarizzamento del testo composto da Anselmo di Canterbury Gaude Dei genitrix) in Italia... Ho fatto la tesi della specialistica sui Conti morali... Grazie e felice proseguimento del periodo natalizio.

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