sabato 21 aprile 2012

così giocavamo


rivolto ai nostri bimbi



Quando eravamo piccoli, più o meno della vostra età, non avevamo molti giocattoli. Il più delle volte , i giochi, ce li inventavamo da soli.
Usavamo scatole di cartone o di legno che trovavamo in giro e che le altre persone non usavano più. Allora una cassetta vuota o altro oggetto poteva diventare un trenino, oppure un castello, oppure un teatrino delle marionette e altro: cioè diventava tutto quello che in quel momento la nostra fantasia ci suggeriva. 





Pezzi di legno diventavano spade oppure bastoni da pastore; barattoli vuoti, legati tra di loro, diventavano un telefono e così via. 



 Si lavorava  con forbici, matite colorate, colla e…. molta, molta fantasia.





Anche i boschi che circondano il nostro paese diventavano, di volta in volta, un mare tempestoso dove noi eravamo  pirati o naufraghi che scoprivano qualche isola deserta, oppure, diventavano un nuovo “”Far West”, e noi gli eroi di avventure popolate da  cow-boy e pellerossa : sempre in lotta tra di loro.



La piazza del paese diventava campo di calcio o luogo di scorribande.



 Lì si giocava a nascondino oppure alla  “cavallina ”: questo gioco consisteva nel saltare in groppa ad uno o due  compagni, chinati e attaccati tra di loro sopportando il peso di quanti riuscivano a saltare a cavalcioni sulle loro “groppe”  e cercando di resistere il più possibile. Chi “cedeva” doveva “stare sotto”, cioè ricevere sulla groppa gli altri nel giro seguente.



 Nella piazza si inventavano mille giochi che continuavano fino  a sera: fino quando  si era stanchi;  allora le nostre mamme ci venivano a chiamare perchè ora di andare a letto.



- quanti ricordi!
tornereste indietro?
 - bella domanda!

g.

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