mercoledì 4 dicembre 2013

SANTA EUFEMIA *** interno







Organo

E’ uno dei capolavori della nostra chiesa.

 Nella cassa di legno barocca venne alloggiato nel secolo scorso il 

nuovo strumento elaborato dai F.lli Serassi di Bergamo, 

celeberrima 

famiglia di organari.

Esso era costituito da due complessi: un organo principale 

composto 

da 1685 canne ed un organo eco, dotato di altre 808 canne di 

diversa fattura (di legno, di stagno, di lega). 

Numerose anche le voci della strumentazione. 






Sotto l’organo è posizionato un confessionale neoclassico in noce 

con le statue dei SS. Apostoli Pietro e Paolo[12].







Cappella del Crocefisso

La cappella, riccamente decorata , ospita un interessante Crocifisso 

in legno policromo del sec.XV°.

 La statua, di notevoli proporzioni, è inserita in una nicchia 

costruita appositamente, ma di epoca più tarda.

La croce non risulta essere quella originaria e neppure l’aureola, 

mentre lo potrebbe essere la corona di spine. L’opera dimostra una 

notevole qualità nell’intaglio. Le costole sporgono in modo 

fortemente drammatizzato; il perizoma è caratterizzato da 

molteplici pieghe curvilinee; 

le gambe sono stecchite e le braccia rimontano l’orizzontale;

 la barba e i capelli, con tracce di dorature, sono 

scolpiti nel legno. 

Il volto di Gesù, nonostante l’espressione sia quella di un 

defunto, mostra gli occhi socchiusi.

Un interessante particolare riguarda la coppia di chiodi che, invece 

di trafiggere come di consueto le palme delle mani, perfora i polsi: 

la 

stessa caratteristica che presenta la sacra immagine della Sindone.







E’ composto da dieci pannelli. In posizione centrale è l’Assunzione 

della Vergine tra gli Apostoli, sovrastata dalla figura di Dio Padre 

nell’atto di porre una corona sul capo di Maria. Gli altri otto sono 

disposti su due ordini. Il superiore comprende, da sinistra: 

sant'Ambrogio, sant' Eufemia, sant' Apollonia (anticamente 

riconosciuta come sant' Agata), santo Stefano. Nell’ordine inferiore 

si trovano: san Bernardino da Siena, san Francesco, san Sebastiano, 

san Rocco.


La più antica notizia riguardante i dipinti risale ad un documento 


del 1608, anno della visita pastorale del Card. Federico Borromeo, 

 segnala sull’altare maggiore, un polittico con le immagini di Maria 

che ascende al cielo e di alcuni Santi.

Il polittico viene poi smembrato in epoca imprecisata: in 

quell’occasione si perdono la cornice originale e alcuni pannelli 

dipinti.



(particolare)





 Vergine della Consolazione


Il dipinto rappresenta la Madonna con il Bambino in trono fra sant' 

Eufemia (a sinistra) e santa Caterina di Alessandria (a destra) ed è 

attribuito a Marco d’Oggiono (ca. 1478-1525). Si pensa che 

l’affresco fosse originariamente collocato nella cappella di 

sant'Ambrogio che, nella chiesa esistente prima dell’attuale, stava 

di fronte all’ingresso laterale.

Quando fu ricostruito l’edificio nel ‘600, venne staccato e 

trasportato nell’attuale cappella. 

Un danno irreparabile subì però il volto della 

Madonna, che fu rifatto da un pittore poco valido; l’opera inoltre 

fu ricomposta riducendone le dimensioni e ridipingendo a fresco la 

parte inferiore.

Nel 1994 l’affresco è stato restaurato dalla dott. Lucchini.

 In questa occasione il critico d’arte Franco Moro ha attribuito 

senza alcun dubbio il dipinto a Marco d’Oggiono.



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La nostra Chiesa!
Molto bella fuori, ma, come sappiamo, anche dentro non si scherza!
Ricca di opere d'arte, tutte da ammirare 
e di cui esserne orgogliosi!



'notte,                            g.

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