mercoledì 24 marzo 2010

Le fosse Ardeatine
Il 23 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38 facendo scoppiare una carica esplosiva e attaccando la colonna nemica con armi automatiche e il lancio di bombe da mortaioleggere. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc.
In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. Leccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke. 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso.


 l'arresto dei prigionieri iVia Rasella,


le tombe allineate alle "fosse".


di Piero Calamandrei:

lo avrai, camerata Kesselring
il monumente che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà 
a deciderlo tocca a noi!

non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità.

ma soltanto col silenzio dei torturati,
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi 
che volontari si adunarono per dignità
non  per odio
 decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo.

morti e vivi ci ritroverai
con lo stesso impegno
serrati intorno al monumento che si chiama
ora e sempre
LIBERTA' 


g. 

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