lunedì 13 settembre 2010

"il primo giorno di scuola" Edmondo De Amicis

REMIGINI DI OGGI

Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna! Mia madre mi condusse questa mattina a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia. Tutte le strade brulicavano di ragazzi;  davanti alla scuola s'accalcava tanta gente che il bidello e la guardia civica duravan fatica a tenere sgombra la porta. Vicino alla porta, mi sentii toccare una spalla: era il mio maestro della seconda, sempre allegro, coi suoi capelli rossi arruffati, che mi disse: - Dunque, Enrico, siamo separati per sempre? - Io lo sapevo bene; eppure mi fecero pena quelle parole. Entrammo a stento. Signore, signori,  operai,  nonne,  tutti coi ragazzi per una mano , empivan la stanza d'entrata e le scale, facendo un ronzio che pareva d'entrare in un teatro. Lo rividi con piacere quel grande camerone a terreno, con le porte delle sette classi, dove passai per tre anni quasi tutti i giorni. C'era folla, le maestre andavano e venivano. La mia maestra della prima superiore mi salutò di sulla porta della classe e mi disse: - Enrico, tu vai al piano di sopra, quest'anno; non ti vedrò nemmen più passare! - e mi guardò con tristezza. Il Direttore aveva intorno delle donne tutte affannate  e mi parve ch'egli avesse la barba un poco più bianca che l'anno passato.  Al pian terreno, dove s'eran già fatte le ripartizioni, c'erano dei bambini delle prime inferiori che non volevano entrare nella classe e s'impuntavano come somarelli, bisognava che li tirassero dentro a forza; e alcuni scappavano dai banchi; altri, al veder andar via i parenti, si mettevano a piangere, e questi dovevan tornare indietro a consolarli o a ripigliarseli, e le maestre si disperavano. Alle dieci eravamo tutti in classe: cinquantaquattro: appena quindici o sedici dei miei compagni della seconda, fra i quali Derossi, quello che ha sempre il primo premio. Mi parve così piccola e triste la scuola pensando ai boschi, alle montagne dove passai l'estate!

 UN ADDIO AI PARENTI E...
VIA PER NUOVE ESPERIENZE!!!

Anche ripensavo al mio maestro di seconda, così buono, che rideva sempre con noi, e piccolo, che pareva un nostro compagno, e mi rincresceva di non vederlo più là, coi suoi capelli rossi arruffati. Il nostro maestro è alto, senza barba coi capelli grigi e lunghi, e ha una ruga diritta sulla fronte; ha la voce grossa, e ci guarda tutti fisso, l'un dopo l'altro, come per leggerci dentro; e non ride mai. Io dicevo tra me: - Ecco il primo giorno. Ancora nove mesi. Quanti lavori, quanti esami mensili, quante fatiche! - Avevo proprio bisogno di trovar mia madre all'uscita e corsi a baciarle la mano. Essa mi disse: - Coraggio Enrico! Studieremo insieme. - E tornai a casa contento. Ma non ho più il mio maestro, con quel sorriso buono e allegro, e la scuola non mi par più bella come prima........

 Da " IL CUORE" di Edmondo De Amicis

 REMIGINE DI IERI

"Il Cuore"!! Quanti ricordi! Franti; La maestrina dalla penna rossa; De Rossi; Garrone; Enrico.........e tutti gli altri personaggi!
A me fu regalato dal mio padrino di Cresima. Insieme a  mandarini e  dolcetti c'era sempre qualche libro e tra questi "Il Cuore": letto e riletto! Da alcuni giudicato triste e sdolcinato. A me è sempre piaciuto tant'è che con alcuni compagni di scuola avevamo messo in scena una rappresentazione di "Sangue Romagnolo" !

REMIGINI CON ALPINI

Ricordo che  la Maestra Corbetta, mi faceva sedere sul piano del banco e rivolto verso i compagni
me ne  faceva leggere, ad alta voce, qualche brano.
 "Speriamo, diceva, che da questi racconti impariate ad essere bravi ed onesti cittadini come lo sono i protagonisti del libro "Cuore"!!!

L'esempio lo abbiamo avuto: chi sà se le Sue speranze si sono avverate?

Ad ogni modo: AUGURI a tutti, bimbi e bimbe, che oggi iniziano il nuovo anno scolastico!

!!IN BOCCA AL LUPO!!

g.


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