lunedì 7 novembre 2011

ulisse- odisseo

Omero-------------------------------------------------------------------------


Musa, quell'uom di multiforme ingegno
dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra
gittate d'Ilïòn le sacre torri;
che città vide molte, e delle genti
l'indol conobbe;

Bekim Femiu: Ulisse nella traduzione televisiva--------------

che sovr'esso il mare
molti dentro del cor sofferse affanni,
mentre a guardar la cara vita intende,
e i suoi compagni a ricondur: ma indarno
ricondur desïava i suoi compagni,
ché delle colpe lor tutti perîro.
Ulisse e le sirene--------------------------------------------------------

Stolti! che osâro vïolare i sacri
al Sole Iperïon candidi buoi
con empio dente, ed irritâro il nume,
che del ritorno il dì lor non addusse.
Deh, parte almen di sí ammirande cose
narra anco a noi, di Giove figlia e diva.

L'accecamento di Polifemo-----------------------------------------

[Omero, Odissea, traduzione di Ippolito Pindemonte, Casa Editrice G. D'Anna, 1962]


Legato all'albero della nave per non soccombere al canto delle sirene-------

 QUANTE SIRENE OGGI SENTIAMO CANTARE. COME IL PRODE DOVREMMO RESISTERE.
MA, AHIME', SONO TANTE, SONO MOLTE E DA ALCUNE CI LASCIAMO INCANTARE!

CIAO A TUTTI!
g

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