Ogni tanto ne passa ancora qualcuno.
Armato ora di bidone aspiratutto,
offre i suoi servigi agli oramai rari clienti.
Molte volte accompagnavano questi uomini, sempre neri di fuliggine, i "bocia".
Ragazzetti, atrettanto neri, reclutati fra la povera gente di montagna,
soprattutto nella bergamasca e del lago Maggiore.
Personaggi patetici e commoventi, vengono descritti in questo modo da Emilio De Marchi:
"La matina d'inverno, tra ul ciar e ul scur, quant ve gio la nef o tira ul vent o ghe gio chi scigher insce negher e frecc, sura i tecc, ogni tant se sent la vus d'un quai tus.
Una vus d'un bagai, amò piscinin:
" Oh, sciuri de cità, le rivaa ul spazzacamin"!
La fantasia popolare, romanticamente,
li ha sempre immaginati come uomini liberi,
senza legami ed in veste di irresistibili seduttori:
""" SU E GIU' PER LE CONTRADE,
DI QUA DI LA SI SENTE,
'NA VOCE ALLEGRAMENTE:
RIVA 'L SPAZZACAMIN!
S'AFFACCIA ALLA FINESTRA
LA BELLA SIGNORINA
CON VOCE GRAZIOSINA
CHIAMA 'L SPAZZACAMIN!"""
OOOOOOOOH! CIAOOOOOO!
g.
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